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09.07.2016 - La domanda delle motherboard è in calo e i maker riducono i prezzi | ||||||||||||||
Nel 2016 è in forte calo il numero di motherboard per desktop commercializzate nel mercato retail a livello mondiale, considerando sia la vista trimestre su trimestre che quella anno su anno. Per fissare le idee, infatti, alcuni maker hanno registrato nel secondo trimestre una contrazione delle unità immesse sul mercato pari al 20% rispetto al dato analogo del primo trimestre, mentre per altri il delta, naturalmente di segno negativo, ha raggiunto il 30%.
Ma non soltanto: le stesse fonti, vicine all'industria taiwanese delle motherboard, fanno sapere questo trend non è una certamente una novità nella misura in cui i due principali player del comparto a livello mondiale, ovvero i giganti Asustek Computer e GIGABYTE Technology, hanno commercializzato nel 2015 rispettivamente 17.8 e 17.1 milioni, facendo misurare quindi un calo significativo rispetto al 2014, allorquando entrambi i produttori hanno immesso sul mercato circa 19 milioni di schede madri. E le stime relative alla seconda parte dell'anno non sono per nulla incoraggianti: l'andamento della domanda - in calo - dovrebbe confermarsi per tutto il 2016 a causa di svariati fattori, tra i quali l'incertezza dello scenario politico globale, le fluttuazioni del tassi di cambio e il ritardo del lancio della piattaforma di nuova generazione Kaby Lake firmata da Intel.
Si stima, inoltre, che il drop dei volumi anno su anno sarà pari al 5% alla fine del 2016 sia per Asustek Computer che per GIGABYTE Technology, mentre altri player meno corazzati, con sede operativa sul territorio cinese o taiwanese, potrebbero addirittura lasciare il comparto per focalizzarsi su altri business. Come le cinesi Jwele e Onda (quest'ultima è ora concentrata sui sistemi 2-in-1, i mini-PC e i monitor LCD). E non se la passano di certo bene due maker storicamente molto noti, come Elitegroup Computer Systems (ECS), che ha già fermato la produzione di motherboard con il proprio brand e fornisce essenzialmente servizi come OEM, e Biostar, che invece è concentrata sempre di più sullo sviluppo di soluzioni embedded.
Si tratta, per lo più, di aziende che propongono soluzioni per il segmento entry-level e per quello mid-range: e in caso di addio, dovrebbero essere proprio Asustek Computer che GIGABYTE Technology a beneficiarne, aumentando la rispettiva presenza in queste fasce del mercato. Uno scenario simile potrebbe scongiurare il drop del 5% ipotizzato in precedenza. Come sempre in questi casi, in risposta al calo della domanda, i player del settore hanno deciso di adottare una politica incentrata sulla riduzione dei prezzi delle schede madri: è evidente che questo approccio riduce il profitto e può rivelarsi vantaggioso soprattutto per i produttori che vantano un fatturato elevato, come Asustek.
In accordo alle stime ufficiali, nel 2016 Asustek e GIGABYTE puntano a commercializzare 17 milioni di motherboard, Micro-Star International (MSI) 4.5 milioni, ASRock 4 milioni, Colorful dagli 1.9 ai 2 milioni, ECS meno di 2 milioni e Biostar, infine, meno di un milione. Collegamenti | ||||||||||||||
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