Nell'ambito dell'antica disputa su quale aspetto sia più importante per un videogame tra la veste grafica, da un lato, e il gameplay, o la giocabilità, dall'altro, registriamo l'opinione, peraltro autorevole, di Cevat Yerli, il CEO di Crytek, la software house che ha creato CryEngine 3, uno tra i più evoluti, se non il numero uno, tra i motori grafici che animano i giochi di ultima generazione giù presenti sul mercato.
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In accordo a Yerli, infatti, tutti coloro che minimizzano, almeno in senso relativo, l'importanza della grafica "non hanno mai giocato con Crysis"; inoltre, le componenti grafiche, siano esse legate alla gestione delle ombre oppure a quella dell'illuminazione, sono in grado di generare nei gamer delle emozioni che ne determinano l'effettivo coinvolgimento, favorendo in ultima analisi lo stesso gameplay.
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Yerli, proseguendo l'intervista concessa a X360 Magazine, fornisce anche una percentuale che definisce numericamente i rapporti di forza, assegnando il 60% alla grafica e la parte restante al gameplay.
Come al solito si può condividere o meno un simile punto di vista, anche se sarebbe stato difficile ipotizzarne uno differente proveniente dal capo di una delle software house più in vista nel settore dei game ad elevato impatto visivo.
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