Intel ha impresso una dura sferzata alla sua implementazione della migrazione verso le architetture a 64 bit: infatti nei processori Itanium di seconda generazione (anche noti come Itanium 2, ndr) non sarà più presente la circuiteria dedicata all'esecuzione dei programmi a 32 bit. Questi ultimi saranno ancora utilizzabili sulle piattaforme con Itanium 2 ma sarà necessario un software in grado di emulare le funzionalità dell'hardware che non saranno più presenti nella cpu.
Il primo processore della linea Itanium 2 a inglobare questa notevole innovazione è un dual-core noto con il nome in codice di Montecito: il suo rilascio era stato inizialmente pianificato nella parte finale del 2005, poi è stato posticipato per la metà del 2006, non avendo convinto fino in fondo la risposta dei primi sample.
Intel ha finora dotato i suoi processori a 64 bit di funzionalità per l'esecuzione in hardware dei software a 32 bit al fine di aiutare gli sviluppatori ad allineare i loro prodotti con i sistemi a 64 bit: ora questo step è a buon punto ed è giunto il tempo di rimuovere, a partire dalla famiglia top di gamma dei suoi microprocessori, il supporto nativo per i "vecchi" applicativi.
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