Google starebbe valutando l'opportunità di contribuire maggiormente in maniera diretta al business dei prodotti Nexus, limitando di conseguenza il raggio di azione dei partner OEM, come ASUS, HTC, Samsung, LG e Huawei, che nel corso degli anni, a partire dal 2012, hanno affiancato Big G.
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Più in dettaglio, in base a un report pubblicato dal sito The Information, Google sarebbe intenziata a seguire direttamente (e in maniera completa) le fasi di progettazione, sviluppo, marketing e supporto degli smartphone e dei tablet Nexus, lasciando ai partner OEM l'onore e l'onere di effettuare soltanto la fabbricazione di tali sistemi.
In un certo senso, quindi, Google sarebbe tentata di seguire la strada tracciata da Apple con i suoi iPhone, sviluppando in-house il proprio hardware e fornendo ai produttori, oltre al progetto degli handset, anche i componenti hardware fondamentali, a loro volta acquistati da fornitori partner.
Più in generale, Google non è nuova a una simile strategia, ove si consideri che sono già sviluppati in-house il noteboook Chromebook Pixel e il tablet Pixel C, i quali, evidentemente, hanno però un target commerciale ben più ristretto rispetto a quello dei Nexus.
Con un progetto di questo tipo Google punta ad aumentare il fatturato legato al mondo Android che, in circa dieci anni, ha già generato 10 miliardi di fatturato in accordo a uno studio di Oracle.
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